mercoledì 20 agosto 2008

L’immagine come testimonianza. Con gli occhi della mia infanzia – Avec les yeux de mon enfance

Affrontare l’argomento delle famiglie contadine della mia generazione era un po’ come scrivere un’autobiografia in quanto, pur non provenendo da un ambiente contadino, da bambina frequentavo spesso le case degli zii e delle zie del Jura svizzero nei pressi di Neuchatel ed ero io che davo da mangiare alle galline, raccoglievo le uova e pulivo le gabbie dei conigli. Una volta diventata fotoreporter, mi è stata commissionata un’inchiesta sulle contadine del mio paese, ben sedici pagine per Schweizer Illustrierte e L’Illustré della casa editrice Ringier.

Flendruz, Regione del Vaud - Mostra Con gli occhi della mia infanzia da Mountain Photo Festival.
MPF - Monique Jacot, Andrée Rossier, Flendruz, Regione del Vaud - Mostra Con gli occhi della mia infanzia


Mi sono rivolta all’Unione Svizzera dei Contadini per consultare gli archivi e mi sono resa conto che c’era una grande lacuna a livello delle immagini delle mogli, contadine e fattrici della mia generazione. E’ così che è nata in me la voglia di documentare con immagini le donne della mia epoca. Dopo varie ricerche ho scelto ventiquattro famiglie in cui tutti i membri dovevano essere d’accordo con il progetto, alle mie condizioni.

Ho partecipato alla loro vita per due anni, la cosa più difficile era far coincidere i principali momenti fotografici con il loro calendario di lavoro, che è aleatorio. In campagna si dipende soprattutto dal ciclo delle stagioni, dai raccolti, dal tempo atmosferico. Dato che vivo tra vigneti e montagna, la mia percezione dei momenti decisivi era piuttosto istintiva ed ero molto disponibile.

Quando scattavo le foto, lo facevo con gli occhi della mia infanzia: le sorprese e le paure, come la falce che rimanda alla morte o l’immagine delle donne di tre generazioni diverse che con le gerle in spalla salgono verso i campi coltivati; gli archetipi, come la ragazza con la scopa o il passaggio delle oche, i ragazzi che si interessano alla meccanica, la violenza del toro che monta la vacca, le feste paesane.

Immagini intraviste, nascoste, che rimandano a emozioni da condividere.

Donne, madri, figli, la natura, è ciò che conosco meglio, mi ci posso immedesimare e trasmettere il tutto con le immagini. Attraverso queste fotografie ho potuto rivivere belle avventure.

Monique Jacot


martedì 19 agosto 2008

Monique JACOT

Monique Jacot è nata a Neuchatel (Svizzera) nel 1934. Dopo aver compiuto gli studi presso l’Ecole des Arts et Metiers di Vevey, nel 1956 comincia la propria carriera nel reportage fotografico lavorando per riviste illustrate. Collabora come fotoreporter indipendente per vari magazine e settimanali svizzeri ed europei.

Dal 1980 si dedica allo studio e alla realizzazione di progetti sulla condizione di donne e bambini, come la mostra e il libro Femmes de la terre - Frauen auf dem Land (1984-89) e il reportage sui movimenti di protesta femminili in Svizzera Printemps de femmes – Wir sind so frei (1991-93).